
Quando il coaching incontra il management. I 5 elementi di successo del coaching prestati al management e perché utilizzarli
Il coaching è una metodologia di sviluppo personale e come tale possiede una serie di strumenti di grande utilità che, prestati al mondo del management, possono diventare un valido strumento per la gestione delle attività quotidiane.
Attualmente i manager devono utilizzare uno stile che include alcune delle tecniche usate dai coach. Ma cerchiamo di capire come nasce questa necessità:
Da risorse che sono sempre più avide di crescere e di vivere in ambienti che consentono loro di farlo. Se un’azienda non soddisfa le loro aspirazioni, questo stesso bisogno diventerà il grimaldello che li spingerà al cambiamento del contesto lavorativo.
Dalla velocità con cui il business cambia e dalla necessità dei manager di cogliere rapidamente le sfide del quotidiano.
Si tratta di esigenze che non sono nuove in assoluto, ma che diventano sempre più importanti dal momento in cui la pandemia ha portato ad un utilizzo capillare dello smartworking abbattendo i vecchi confini e creando nuove opportunità nella valorizzazione delle risorse umane e tecnologiche delle aziende.
Ma come fare per generare un ambiente di lavoro in cui le competenze del coaching siano funzionali al raggiungimento degli obiettivi?
Bisogna partire da due condizioni fondamentali:
- Creare un contesto di fiducia
- Promuovere la conoscenza dell’altro.
L’obiettivo del manager è trasformare il talento in performance e perché questo accada dovrà essere in grado di identificare le caratteristiche e le differenze tra le persone, sfidando il singolo a valorizzare le proprie potenzialità. Così come nel coaching è fondamentale capire lo stile di apprendimento peculiare di ciascuno e le inclinazioni personali, per i manager migliori è di capitale importanza: riconoscere e valorizzare le abilità preponderanti del proprio personale valorizzandone l’unicità, dare visibilità anche ai lati più eccentrici, ma originali, dei caratteri e saper amalgamare il tutto all’interno del team coordinando in maniera ottimale le risorse fino al raggiungimento degli obiettivi pianificati.
I 5 elementi del coaching da far propri
E’ arrivato il momento di esaminare i 5 elementi del coaching che garantiscono il maggior successo, qualora vengano applicati all’interno dei team.
Consapevolezza di non essere costantemente valutati
I collaboratori devono avere la certezza di non essere costantemente sotto la lente d’ingrandimento. Questo vale specialmente per i profili junior e per i contesti lavorativi/team dove si applica una cultura del controllo importante, In queste situazioni il personale si sente sotto pressione, ha paura di essere giudicato e quindi non chiede supporto, nasconde debolezze e carenze sviluppando un cattivo rapporto con l’errore.
Condivisione e accordo degli obiettivi
Cruciale nel coaching è la definizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere: dovranno essere chiari, ma soprattutto condivisi. Sarà utile non centrarsi unicamente sugli obiettivi aziendali, ma considerate anche le aspettative di crescita personale del collaboratore. L’azienda va vissuta come una palestra dove l’uomo cresce parallelamente al professionista. Un ambiente dove lo sviluppo degli obiettivi aziendali e di quelli personali non sono divergenti ma convergenti. Vanno compresi e definiti, sempre.
Chiedere e non solo dire, fare domande!
Tra gli strumenti principali del coaching c’è la domanda. Nelle mani di un manager è uno strumento estremamente versatile che può essere utilizzato sia per generare nuove idee che per dare feedback. La domanda va fatta in modo tale da generare risposte articolate evitando quelle dicotomiche, ad esempio sì o no.
La sfida è fuori dalla zona di confort
La pratica rende perfetti. Teoria e feedback da soli non permetteranno agli elementi del tuo team di raggiungere gli obiettivi prefissati. Come manager sei nella miglior posizione per individuare le attività in cui sfidarli sul campo sugli obiettivi condivisi. Avrai modo di spingerli gradualmente fuori dalla zona di confort e questo permetterà loro di ampliarla sempre di più.
Il feedback
Al pari delle domande è un altro strumento fondamentale del coaching. Il feedback di buona qualità dovrà essere costruttivo, le osservazioni dovranno essere basate sui fatti e sarà importante evidenziare gli apprendimenti poiché questo genera consapevolezza. Per essere costruttivo dobbiamo evitare:
- le generalizzazioni. E’ sempre preferibile fare osservazioni mirate. “La presentazione era poco interessante” non è un feedback produttivo;
- l’uso del plurale. Non permette di prendersi le proprie responsabilità
Un cattivo feedback lascia la persona confusa sulla propria prestazione e in assenza d’informazioni significative su cui lavorare si crea ansia e incertezza. Se non capisco dove è stata carente la mia performance rischio di cadere in un circolo vizioso che dall’ansia passa per il senso di colpa arrivando alla mancanza di autostima.
Oltre alla qualità anche la frequenza del flusso delle informazioni e importante, non aspettate la condivisione annuale degli obiettivi, i riscontri devono essere continui.
Un buon feedback è focalizzato sull’analisi della prestazione e su una specifica competenza condivisa che deve aiutare la persona a capire se è in linea con l’obiettivo stabilito. Se questo processo è efficace si genera un senso di gratitudine poiché ci si sente aiutati e non giudicati.
In che modo puoi dare ottimi feedback? Tornando al punto 3 possiamo dire che per dare ottimi feedback devi iniziare dalle domande. In questo modo rendi la persona doppiamente protagonista: sia della performance che di una prima autovalutazione. Chiedi a lei come valuta la propria prestazioni, su quali aspetti si è sentita più forte e più carente. E se potesse tornare indietro che cambiamenti farebbe?
Al termine di questa prima fase (che a te manager da tantissime informazioni sul tuo team) il feedback che darai dovrà:
- riportare in modo specifico i risultati raggiunti, abilità acquisite e aspetti da migliorare
- indicare eventuali implicazioni rispetto alla performance
- indicare quale sarebbe stato un comportamento appropriato.
Questo percorso lascerà un’impronta positiva: gratitudine per aver imparato qualcosa di nuovo e una maggior chiarezza
Perché devi usarli? I 5 Vantaggi
Usare gli elementi di successo non è solo un dovere, con le sue regole e i suoi obblighi, ma è anche un’opportunità che offre diversi vantaggi:
con il cambio di stile di gestione, da autocratico a coaching oriented, avrai maggior tempo da dedicare ad altre attività e non al controllo perché avrai un team forte e coeso a cui delegare le responsabilità.
Ricorda che il management inizia da te stesso. Se avrai più tempo a disposizione lo dedicherai a gestire te stesso e il tuo network.
Con l’aumento del coinvolgimento dei dipendenti aumenterà la fedeltà all’azienda e dovrai dedicare meno tempo al reclutamento del personale, induction dei nuovi assunti, etc.
La tua tecnica manageriale sarà un grande asset da portare con te in fase di selezione. I talenti sono sempre più avidi di ottenere nuove competenze e vogliono lavorare in ambienti che garantiscano la loro crescita ed un confronto continuo.
Beneficerai di un ambiente di lavoro positivo
Le tue abilità interpersonali saranno più forti, migliorerai le competenze d’ascolto, l’arte di fare le domande, la capacità di sospensione del giudizio e il saper dare feedback costruttivi e tanto altro ancora.
Accrescere le tue competenze manageriali con questi semplici strumenti non farà progredire solo te ma anche i componenti dei team a te assegnati. Sii generoso, dare agli altri ti migliorerà e ti farà crescere.